Qual è il miglior olio per condire a crudo?

Qual è il miglior olio per condire a crudo?

Che si tratti di un’insalata fresca di stagione, di un minestrone caldo, di una tagliata di carne ai ferri o, perché no, di un dolce come il castagnaccio, l’aggiunta di un filo di olio a crudo è quel tocco di sapore che dona gradevolezza e golosità a qualsiasi piatto di un intero menu. Eppure, si fa presto a dire olio: in commercio ce ne sono moltissimi, ognuno con sapori e proprietà diversi, ma non tutti sono adatti all’utilizzo di cui parleremo in questo articolo.

Qui, infatti, cercheremo di dare una risposta all’annosa domanda “qual è il miglior olio per condire a crudo?”, considerando le proprietà di ciascuno di esso, la loro digeribilità, la loro capacità di fare del bene alla salute ma, soprattutto, il loro abbinamento perfetto a qualsiasi portata di un intero pasto. Iniziamo, dunque, e scopriamo insieme qual è il miglior olio per condire a crudo.

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Olio di semi di girasole

Si tratta di uno degli oli vegetali più conosciuti e adoperati in cucina. Nonostante presenti ottime qualità nutrizionali (grassi insaturi che abbassano i trigliceridi nel sangue, vitamine del gruppo B indispensabili per il metabolismo di zuccheri e carboidrati e sali), esso è tuttavia più adatto per friggere e, dunque, non per un utilizzo a crudo. 

Olio di mais

Simile per qualità e caratteristiche all’olio di semi di girasole, anche l’olio di mais (che pure possiede proprietà che lo rendono adatto a contrastare disturbi e patologie legate al sistema circolatorio e nervoso) è tuttavia più adatto a essere usato in cottura (specie in frittura) e, dunque, non a crudo sugli alimenti.

Olio di palma

Se n’è tanto sentito parlare in passato e, ancora oggi, questo alimento fa molto discutere. Ma di cosa si tratta, per l’esattezza? L’olio di palma è un ingrediente di origine vegetale che compare in tantissimi prodotti da forno a partire da quelli per la colazione, per poi entrare anche nei brodi, nelle zuppe e in alcuni piatti pronti.

Le sue proprietà lo rendono un alimento stabile, in grado di non alterare il sapore del cibo, permettendone buona conservazione e consistenza. Tuttavia, è ricco di acidi grassi saturi, il cui consumo eccessivo, come ci ricorda la Fondazione Veronesi, è correlato a un aumento del rischio cardiovascolare: (nonostante, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l’olio di palma non ci esponga a rischi cardiovascolari più di altri alimenti simili, come il burro).

Olio di cocco

Ebbene sì, anche il cocco è fonte di olio! Questo è la fonte principale di acido laurico, un elemento in grado di trattare infezioni fungine e batteriche, ma il suo utilizzo rischia, per via del sapore molto dolce, di alterare il gusto del cibo e, anche per questa ragione, non è indicato per un uso a crudo se non in particolari preparati.   

Olio extra vergine di oliva biologico: il miglior olio per condire a crudo

Ma quindi, qual è il miglior olio per condire a crudo? Ebbene, la risposta è solo una: l’olio extra vergine di oliva. Questo, infatti, soprattutto nella sua versione biologica, è l’olio vegetale più apprezzato e utilizzato nel nostro Paese: esso non solo assicura un corretto apporto di sostanze nutritive necessarie per la salute umana (grassi principalmente monoinsaturi, vitamina E e polifenoli), non solo assicura il consumatore di usare un lavorato che non è stato sottoposto a trattamenti di pesticidi ma, soprattutto, dona a tutti i piatti di un pasto un sapore unico e inimitabile, delicato ma deciso al tempo stesso.

Rappresenta, dunque, il miglior olio per condire a crudo, da versare su verdure, pasta, legumi o anche solo da gustare sul pane caldo, insieme a pomodori secchi, origano, capperi e molto altro ancora.

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