Olio di oliva e colesterolo: quale relazione?

Olio di oliva e colesterolo: quale relazione?

Olio di oliva e colesterolo: quale relazione?

Le feste natalizie sono appena passate e hanno lasciato nella nostra vita tanti bei ricordi, un po’ di sano relax e qualche chilo di troppo. Gli stravizi culinari, nonostante la loro golosità (o forse proprio a causa di quello), uniti alla poca attività fisica, rischiano infatti di farci iniziare l’anno nuovo con un non salutare aumento di peso, regalandoci anche effetti collaterali legati alle tossine del grasso. Tra questi vi è senza dubbio il colesterolo, ossia il grasso presente nel sangue che, seppure in parte prodotto direttamente dall’organismo, in parte viene introdotto attraverso una dieta alimentare scorretta e, dunque, potenzialmente nociva. 

Misurare costantemente i suoi valori, distinguendo tra LDL e HDL, è dunque molto importante per conoscere il nostro stato di salute, ma è altrettanto importante attivare una dieta alimentare che sia in grado di normalizzare i livelli di colesterolo nel sangue, sostenendo quello buono a scapito di quello cattivo. E qui, per fortuna, viene in nostro soccorso quell’alimento pregiato per il palato e prezioso per la salute che è l’olio extra vergine di oliva biologico.

Olio di oliva e colesterolo: fa male?

Tuttavia, la confusione sulla relazione tra olio di oliva e colesterolo è sempre tanta. Spesso, infatti, si è portati a pensare che poiché l’olio è un alimento “grasso”, allora questo rischia di sballare ulteriormente i valori di colesterolo, portando quest’ultimo ad aumentare fino a livelli nocivi per la nostra salute. Eppure, non c’è nulla di più sbagliato di questo preconcetto

A fronte dei tanti benefici e delle caratteristiche di quello che è davvero un toccasana per la nostra salute, la relazione tra olio di oliva e colesterolo è molto chiara (oltre che molto buona): il primo, infatti, svolge un’importante azione di controllo sul secondo, grazie al suo effetto benefico sul quadro lipidico con la riduzione dei livelli di colesterolo LDL o “colesterolo cattivo” e l’incremento del colesterolo HDL, quello “buono”. 

Olio di oliva e colesterolo: perché fa bene

E la spiegazione sulla buona relazione tra olio di oliva e colesterolo è presto detta: l’olio di oliva, infatti, possiede numerosi acidi grassi polinsaturi al suo interno, diventando così l’alter ego buono degli altri grassi usati in cucina, come il burro o la margarina, che invece abbondano di grassi saturi.

Ecco perché, nel contesto di una dieta equilibrata, e soprattutto in caso di patologie dismetaboliche, il contenuto di grassi dell’olio di oliva (insieme a quello del pesce azzurro) dovrebbero sostituirsi il più possibile alla porzione grassa satura derivante da carne, uova e derivati del latte. 

Olio di oliva e colesterolo: consigli di utilizzo

Eppure, è bene non abbondare mai troppo: per una dieta sana ed equilibrata non vanno superate le dosi di tre cucchiai al giorno, in quanto è importante ricordare che l’olio non è un farmaco e un eccessivo consumo non fa abbassare il colesterolo ma, al contrario, innesca dei meccanismi che portano ad un innalzamento. 

Del resto, è bene ricordare che dal punto di vista calorico un cucchiaio di olio (10 grammi) apporta 90 kcalorie, quindi non è opportuno esagerare con la quantità giornaliera in particolare durante trattamenti dietetici ipocalorici. Per quanto riguarda invece il modo in cui lo si utilizza, il consiglio è quello di preferirlo a crudo.

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